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Garante detenuti: Ridefinire corpus misure alternative

Il Garante nazionale dei diritti delle persone detenute o private della libertà personale ha inviato oggi al Ministro della giustizia il proprio parere sullo schema di decreto legislativo relativo alla Legge di delega n.103 del 2017 sulla riforma dell’ordinamento penitenziario. 

Il Garante nazionale prende atto che il Governo ha deciso di non esercitare la delega relativamente alla revisione di modalità e presupposti di accesso alle misure alternative, di revisione delle procedure di accesso alle medesime, di eliminazione di automatismi e preclusioni, di valorizzazione del volontariato, di riconoscimento del diritto all’affettività, nonché di revisione delle misure alternative finalizzate alla tutela del rapporto tra detenute e figli minori. Il Garante nazionale ritiene che gli elementi di delega costituissero nel loro insieme un corpus complessivo volto a ridefinire l’esecuzione penale con l’obiettivo di perseguire un reinserimento sociale che non apra al rischio di esclusione e di conseguente recidiva.

"Le singole proposte presenti nel nuovo decreto appaiono più rivolte ad affrontare aspetti settoriali che a ridefinire tale corpus complessivo, pur essendo apprezzabili alcuni specifici interventi rispetto ai quali il Garante nazionale ha proposto alcuni emendamenti" prosegue il Garante. 

Nel merito, il Garante nazionale "apprezza le disposizioni che tendono a migliorare la quotidianità detentiva e che, peraltro, riprendono alcuni aspetti sui quali il aveva già formulato un positivo parere". Nel porre questo parere, il Garante nazionale ribadisce "la piena disponibilità a cooperare, nel convinto spirito di collaborazione istituzionale, per ogni possibile miglioramento normativo e per la piena attuazione dei processi di evoluzione del sistema di esecuzione penale nel solco della previsione della nostra Carta costituzionale".