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Presentato a Rieti il libro 'Parole di Vita Nuova' nell'ambito del progetto 'Le Parole Siamo Noi'

Si è svolto, presso l'Aula Caperna del Palazzo di Giustizia di Rieti, in piazza Vittorio Bachelet, nell'ambito del Progetto di Alternanza Scuola Lavoro del Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Rieti, l'evento "Le Parole Siamo Noi : dal Logos ai Loghi" realizzato in convenzione con l'Istituto d'Istruzione Superiore " Gregorio da Catino" di Poggio Mirteto, durante il quale i ragazzi delle due classi quarte coinvolte hanno simulato in tribunale - con il sostegno dei magistrati e degli avvocati della Camera Penale di Rieti  - un processo penale.

A margine di tale vento è stato anche presentato il volume "PAROLE DI VITA NUOVA" curato dal giornalista ORAZIO LA ROCCA per le edizioni Marcianum di Venezia con la prefazione di DON LUIGI CIOTTI. Un libro, questo, dedicato agli elaborati - tesi di laurea, racconti, poesie, disegni -  proposti alla II edizione del Premio Nazionale "Sulle ali della libertà" promosso dall'associazione Isola Solidale e svolto tra gli istituti di pena italiani, che ha ottenuto la medaglia di rappresentanza dal Presidente della Repubblica Italiana, SERGIO MATTARELLA.

Il libro è stato presentato ai ragazzi da PIERFRANCESCO DE ANGELIS, Presidente del Tribunale di Rieti, ATTILIO FRANCESCO FERRI, Presidente del C.O.A.di Rieti, ALESSANDRA TILLI, Referente del Progetto "Le Parole Siamo Noi" del C.O.A. di Rieti, ORAZIO LA ROCCA, Autore del libro e Vaticanista diLa Repubblica, ALESSANDRO PINNA, Presidente dell'Isola Solidale.

Questa iniziativa ha carattere didattico e rientra nelle attività di educazione alla legalità a cui l'avvocatura ha inteso dare il proprio fattivo contributo nell'esercizio della sua funzione sociale. Il progetto "Le parole Siamo noi" del Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Rieti, che dal 2016 ha aderito alla proposta del Consiglio Nazionale Forense "Avvocati nelle Scuole" - di cui al Protocollo CNF- MIUR del 6 Ottobre 2016 -  ha visto coinvolti 15 avvocati che da Gennaio 2019 si sono alternati in classe per lavorare con i ragazzi sui temi proposti dallo schema progettuale a livello nazionale. A Dicembre 2019 le 100 ore di attività si concluderanno con un laboratorio di drammaturgia didattica in collaborazione con l'Accademia D'Arte Drammatica "Silvio D'Amico" di Roma sotto la direzione scientifica del Prof. Sergio Pierattini.

I ragazzi, dunque, sono stati protagonisti di una simulazione di un processo penale cui arriveranno dopo tre incontri di preparazione in aula con avvocati penalisti appartenenti alla Camera Penale di Rieti, nello spirito di collaborazione che ha visto i colleghi del foro reatino mettersi a disposizione per la migliore realizzazione delle attività progettuali.  Il format utilizzato per la simulazione del processo rientra nel cd. Progetto Scuola "Un percorso sulla legalità attraverso i principi costituzionali "che trova le sue radici nel Protocollo siglato dal MIUR con l'UCPI (Unione delle Camere Penali Italiane ).

La finalità di questa iniziativa del Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Rieti e della Camera Penale di Rieti è quella di fornire in modo concreto agli studenti un'informazione corretta sul mondo della giustizia. Una giornata in Tribunale quindi durante la quale i ragazzi hanno conosciuto e sono entrati in relazione, oltre che con gli avvocati penalisti coinvolti nel progetto, anche con i Magistrati e Sostituti Procuratori del Tribunale che hanno manifestato la loro disponibilità e con gli avvocati del Consiglio dell'Ordine.

A conclusione della mattinata c'è stato un momento di riflessione sulle attività svolte, perché la simulazione del processo penale non resti solo un momento di "finzione scenica" ma sia esperienza concreta di vita ed occasione di approfondimento sulle conseguenze di comportamenti penalmente rilevanti. 

 "La presentazione del libro "Parole di vita nuova" – spiegano TILLI e PINNA - ha offerto agli studenti l'opportunità di chiudere questa esperienza con il racconto di una realtà ad essi lontana - quella del carcere - e con la riflessione sul fine rieducativo della pena nel rispetto del dettato costituzionale e dei diritti fondamentali della persona".

"Dall'art. 27 della Costituzione – aggiungono - alla tematica introdotta dalla sentenza della Corte di Strasburgo sull'ergastolo ostativo i temi da affrontare sono stati appassionanti. D'intesa con gli avvocati penalisti coinvolti nel progetto i ragazzi sono stati introdotti a queste tematiche in modo che siano pronti ad un ascolto attivo. Ma soprattutto è stato importante trasmettere loro il messaggio che la cultura rende liberi".