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Una sala cinematografica nel carcere, al via la raccolta fondi per Bollate

«Fuoricinema» anche per portare i film in un luogo dove le porte sono per definizione chiuse e, nella quotidianità, esiste sono il «dentro». Il festival milanese, a ingresso libero, dedicato al mondo del cinema, prodotto da Fuoricinema srl, Anteo, Corriere della Sera e CityLife, torna quest'anno (è la terza edizione) negli spazi di CityLife dal 14 al 16 settembre con una novità importante: il ricavato del Market place (il mercato che sarà presente nell'area) servirà ad allestire una sala cinematografica all'interno del carcere di Bollate, alle porte di Milano. Se gli scorsi anni le iniziative di beneficenza sono state dedicate ad associazioni che si occupano di infanzia (nel 2016) e all'associazione di Bebe Vio (2017), questa volta la scelta è caduta su un progetto mirato.

«Abbiamo sentito l'esigenza di realizzare qualcosa di fisicamente percepibile», spiega Cristiana Mainardi, direttrice artistica della rassegna con Cristiana Capotondi, Lionello Cerri, Gino&Michele, Paolo Baldini e Gabriele Salvatores. Mainardi, che si è occupata direttamente del progetto per la casa di reclusione, prosegue: «L'idea è testimoniare come il cinema possa avere una rilevanza sociale a tutto campo, anche per alleviare la sofferenza di chi vive in carcere. Quello di Bollate è un'eccellenza, grazie alle tante attività per i detenuti e alla sensibilità per i percorsi di riabilitazione. All'interno c'è già un sala per il teatro, ma non è attrezzata per le proiezioni. Vorremmo che proprio quello spazio fosse dotato di strutture adeguate per il cinema». Il tema di «Fuoricinema» sarà il tempo, dopo il sogno, nel 2016, e la realtà, lo scorso anno. Tutti temi che hanno una risonanza profonda nell'animo di chi vive recluso: il sogno di uscire, la realtà della detenzione, il tempo che deve passare.

«Il nostro sogno e il nostro contributo — commenta Mainardi — si traducono nella speranza che, all'interno delle mura, anche grazie al cinema il tempo possa essere vissuto e non soltanto trascorrere».

Già di per sé «Fuoricinema» è un sogno realizzato: due edizioni con un grande successo di pubblico, cui hanno partecipato tanti protagonisti del cinema e dello spettacolo. E per la rassegna di quest'anno sono annunciati, tra gli altri, Paolo Virzì, Cristina Comencini, la Pfm, Tullio Solenghi, Teresa Mannino, Luca e Paolo, Serena Dandini, Alessandro Bergonzoni, Paolo Rossi e David Riondino, Teo Teocoli, Mario Martone, Dori Ghezzi, Frankie Hi-Nrg, Subsonica, il Terzo Segreto di Satira, la Scuola Milanese. E poi Walter Veltroni, Umberto Galimberti, Donato Carrisi, Stefano Boeri, Emilio Giannelli, Ferruccio de Bortoli, oltre a molti giornalisti del Corriere. Con un omaggio a Ermanno Olmi e una tavola rotonda sui David di Donatello.

Tra le proiezioni, le anteprime di BlaKkKlansman di Spike Lee (il 14 alle 20.30), Gli Incredibili 2 di Brad Bird (il 15 alle 20.30), Una storia senza nome di Roberto Andò (il 16 alle 21.30). Oltre ai corti di OffiCine con il direttore artistico Silvio Soldini (il 15 alle 22.30) e l'anteprima della serie tv Sharp Objects di Jean Marc Vallée (il 16 alle 20.30). Il programma è disponibile da oggi pomeriggio su www.fuoricinema.com. «Fino dalla prima edizione — racconta Lionello Cerri, patron dell'Anteo — "Fuoricinema" si è caratterizzato come un festival di persone, e non di prodotto, dove cultura e divertimento si sposano in un'occasione di incontro, di vera socialità in una piazza reale, di partecipazione collettiva».