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'Formarsi per ripartire: una nuova vita dopo il carcere', al via le iscrizioni per i corsi di formazione per detenuti

Sono aperte le iscrizioni ai corsi di formazione per detenuti ed ex-detenuti nell'ambito del progetto "Formarsi per ripartire: una nuova vita dopo il carcere", organizzato dall'ISOLA SOLIDALE con il sostegno della FONDAZIONE NAZIONALE DELLE COMUNICAZIONI. Al via oggi, l'iscrizione sarà possibile fino al 31 marzo. Per info si può visitare il sito www.isolasolidale.it oppure si può chiamare il numero 06/5012670 o si può scrivere una mail a: segreteria@isolasolidale.
 
ISOLA SOLIDALE è una struttura che da oltre 50 anni accoglie detenuti (grazie alle leggi 266/91, 460/97 e 328/2000) che hanno commesso reati per i quali sono state condannate, che si trovano agli arresti domiciliari, in permesso premio o che, giunte a fine pena, si ritrovano prive di riferimenti familiari e in stato di difficoltà economica.
Potranno accedere ai corsi di formazione gli ospiti della struttura di ISOLA SOLIDALE, altri detenuti ammessi alle misure alternative provenienti da carceri di Roma e indirizzati dall'UEPE (Uffici locali per l'Esecuzione Penale Esterna).
 
Sono previsti 4 corsi per un totale di 10 detenuti a corso, con il coinvolgimento di formatori specializzati, affiancati da volontari e ulteriori figure professionali, comprendenti un avvocato, uno psicologo e un assistente sociale. I detenuti avranno l'occasione di sviluppare una professionalità attraverso un corso sulla coltivazione dell'orto della durata di 9 mesi, un corso di falegnameria di 4 mesi, un corso di restauro di 4 mesi e uno di alfabetizzazione informatica di 4 mesi.
Per i programmi saranno impiegati cinque formatori specializzati: un agronomo, un esperto in orto coltura, un falegname, un restauratore e un informatico. Il progetto avrà la durata complessiva di un anno.

"Con questi corsi vogliamo dare un'occasione a chi vive il mondo del carcere di ripartire – afferma ALESSANDRO PINNA, presidente di ISOLA SOLIDALE – e riscoprire una 'nuova vita dopo il carcere'".
 
"È nostra convinzione – aggiunge PINNA – che il reinserimento lavorativo dell'ex-detenuto, restituendo alla persona la sua dignità di cittadino, sia un passo necessario e determinante a ridurre le recidive di reato."