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A Rebibbia si inaugura la panetteria dei detenuti

E' stata inaugurata oggi in via Bartolo Longo 82, la Terza Bottega: una panetteria dove lavorano i detenuti della terza casa circondariale di Roma Rebibbia, in un elegante esercizio commerciale che offre agli abitanti del quartiere la possibilità di degustare prodotti da forno, dolci freschi e pasticceria secca, insieme a prodotti di gastronomia da asporto, permettendo attraverso i piaceri del palato di accorciare la distanza tra la società civile e quella “ristretta”.

L’iniziativa, spiegano da Rebibbia, nasce da un progetto denominato “Liberamens…a e il pane dalla terza bottega”, finanziato con i fondi della Cassa delle ammende del Dap (Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria), in partenariato e in cofinanziamento con Panifici Lariano e Farchioni Olii. «L’attività è rivolta al settore della produzione e trasformazione di prodotti alimentari, provenienti anche dall’agricoltura biologica, utilizzando solo materie di primissima qualità e finalizzata al confezionamento di alimenti di ottima fattura quali: pane fresco di varie tipologie, sia sfuso che confezionato; dolci freschi e pasticceria secca, secondo le antiche ricette artigianali; paste fresche, ripiene e pasta secca».

Nel laboratorio vi sono forni alimentati a pellet, con zero emissioni in atmosfera, impastatrici, taglierine e confezionatrici di ultima generazione, per ridurre l’impatto ambientale. Un forno artigianale, dunque, in grado di soddisfare anche le esigenze della grande distribuzione. Al momento produce oltre 30 tipi di pane e derivati, grazie al al lavoro di 8 detenuti in possesso di qualifica professionale rilasciata dalla Regione Lazio ma in futuro si prevede di aumentarne il numero, anche in rapporto alle commesse che arriveranno. Tutto è finalizzato «al futuro reinserimento nel tessuto socio-lavorativo esterno». Un organizzato sistema di consegna con nove furgoni coibentati poi copre il servizio di consegna per supermercati, mense in tutta la città e nell’hinterland romano. «La scelta di accompagnare alla produzione la vendita diretta al pubblico – chiariscono dalla Bottega – è una naturale conseguenza del progetto cofinanziato insieme alla cassa delle ammende. Il punto vendita della Terza Bottega, creato tra le mura di cinta del carcere, è la prima rivendita d’ Europa che apre le porte al pubblico».