CHI SIAMO
 
L’Isola Solidale è una struttura che - grazie alle leggi 266/91, 460/97 e 328/2000 - ospita persone che hanno commesso reati per i quali sono state condannate, che si trovano agli arresti domiciliari, in permesso premio o che, giunte a fine pena, si ritrovano prive di riferimenti familiari e in stato di difficoltà economica. L’Isola Solidale ha una disponibilità di circa 40 posti. Per accedere alla struttura occorre necessariamente una richiesta da parte dell’avvocato difensore che sarà poi di volta in volta valutata dal magistrato di sorveglianza.
 
LA STORIA
 
Inaugurata il 16 giugno 1956, L’Isola, come viene comunemente chiamata, è stata fortemente voluta dalla Contessa Costanza Itala Baudana Vaccolini Fabrini che, generosamente, donò un terreno con al centro una casa colonica per accogliere “i liberati dal carcere”. 
 
Alla Fondazione Opera Divin Redentore, Ente morale posto sotto la vigilanza della Presidenza del Consiglio dei Ministri, si deve la costruzione dell’attuale Casa, in via Ardeatina 930 a Roma.
 
Nel marzo del 2016 l’Associazione L’Isola Solidale ha cambiato gestione. I nuovi responsabili hanno ottenuto dalla Regione Lazio l’iscrizione nel Registro Regionale delle Associazioni Regionali di Promozione Sociale.
 
In data 24/10/2022 l'associazione ISOLA SOLIDALE ha cambiato sede e si trova in via isola dino 18 trigoria (RM).
 
Il nuovo Presidente dell'ISOLA SOLIDALE e' il Sig. ANDREA VALERIANI, che con il continuo e incessante aiuto di persone speciali come STEFANIA, ERALDO ED ANTONIO, si prendono cura h24 della casa e degli ospiti (detenuti) con amorevole dedizione.
La nuova struttura ha disponibilita' di n°23 posti letto ubicati in stanze da 2/3 posti ciascuna, una sala mensa ampia, una cucina professionale e n°1 ettaro di verde dove si sta provvedendo alla realizzazione di un orto, di animali da cortile (galline, pecore, pappagalli,ecc).
A breve cominceremo la costruzione di una Chiesetta senza pareti perche' la grandezza di Dio non puo' essere "detenuta" dentro quattro mura. Utilizzeremo le mani dei detenuti per costruirla, le stesse mani che hanno commesso reati e distrutto famiglie ed oggi saranno usate per costruire speranza.